Come Far Crescere un Team Meeting dopo Meeting

Che cos’è che fa funzionare davvero un’azienda? I processi, certo, ma sono sufficienti da soli? Per gestire un business che coinvolge più persone, abbiamo bisogno di sapere che stiamo operando in un sistema in cui c’è un input e un output. Servono ruoli e mansioni chiari: almeno sulla carta esistono, anche se trovarli davvero in azienda può essere più complesso.

L’affare si complica quando si entra nel campo della delega, della responsabilità, della collaborazione, e di tutte quelle dinamiche che hanno poco a che fare con le procedure, ma molto con l’umanità di un’organizzazione. Da un lato ci sono le procedure, i ruoli, le strategie, tutto ciò che è definito su PowerPoint, Excel o un software gestionale. Dall’altro, ci sono le persone, che esistono nel mondo reale. E qui nasce il vero problema: sulla carta tutto funziona perfettamente, ma nella pratica emergono difficoltà. Quante volte ci si è chiesti: “Ma perché non funziona? Su Excel era perfetto!”?

In realtà, questa è esattamente la ragione per cui i manager esistono ancora oggi. Un tempo erano loro a creare processi e procedure e a farli rispettare. Ma nel 2025 ha ancora senso questo ruolo? Oggi creare una procedura, anche complessa, richiede pochi minuti con strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT. Il vero ruolo del manager è quindi cambiato: non si tratta più solo di garantire il rispetto delle procedure, ma di far crescere le persone, supportarle nel diventare professionisti capaci, aiutarle a sfruttare al massimo il loro talento e a non sprecare il loro tempo.

Ma nella pratica, come si fa? La chiave è cambiare il modo in cui un manager guarda al team.

Due Modi di Vedere un Team

Un team può essere visto in due modi:

  1. Come un meccanismo che si muove all’interno delle procedure.
  2. Come una squadra capace di risolvere i problemi che impediscono il raggiungimento di un obiettivo.

Adottare questa seconda prospettiva cambia tutto. Facciamo un esempio concreto. Un team marketing deve raggiungere un determinato numero di visite alla landing page di un prodotto. Se l’obiettivo viene raggiunto, va tutto bene; se non viene raggiunto, significa che il team ha lavorato male o poco, o entrambe le cose.

Ma c’è un approccio migliore: considerare il risultato, buono o cattivo che sia, come un semplice feedback. La domanda da porsi è: “Cosa possiamo fare meglio per la prossima campagna?”. Questo modo di ragionare trasforma completamente l’approccio alla gestione del team. Spingere il team a riflettere sui problemi e sulle soluzioni, senza colpevolizzazioni, genera un ambiente di apprendimento e miglioramento continuo. Il manager non impone, ma facilita. Non giudica, ma ascolta. Alla fine, il team stesso potrebbe riconoscere di aver lavorato poco e male, ma sarà un risultato ottenuto con un processo di consapevolezza condivisa.

In conclusione, per far crescere un team velocemente, bisogna guardarlo come un insieme di persone, non come un meccanismo. Le persone ragionano, risolvono problemi, migliorano. I meccanismi, no.

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